Capire in modo semplice come sono fatti l’Anima, il Corpo Fisico e il Corpo Sottile
L’Anima non ha un inizio, è una “non nata”, è sempre esistita e primordiale, l’Anima non muore. L’Anima non è un corpo fisico e di conseguenza non subisce un processo degenerativo, tipico della materia, non è assoggettata alle leggi della Natura quindi non può morire: la materia è transitoria, il vero Sé è eterno. Solo quello che nasce, deve morire.
L’Anima non vive attraverso la materia, non si nutre attraverso la materia ma semplicemente vive attraverso le esperienze, vita dopo vita, corpo dopo corpo. L’Anima è sempre la stessa, mentre la materia cambia, è la materia che muore, quella che la ospita, proprio in base a quel processo degenerativo che la conduce alla morte: il nostro corpo fisico è fatto di materia, è soggetto a cambiamenti, muta in ogni istante.
Siccome il nostro corpo invecchia e si decompone, al contrario dell’Anima che non invecchia e non si trasforma, essa deve per forza di cose fare un “cambio d’abito”. Infatti, è proprio come se si svestisse di vecchi abiti per vestirne di nuovi, esattamente come facciamo noi quando un vestito è ormai logorato e inutilizzabile. Il corpo è il treno, e l’Anima è il passeggero.
Corpo e Anima sono dunque due cose distinte, ma le loro due nature, quella materiale e quella spirituale, riescono perfettamente a convivere e interagiscono in modo profondo, in una maniera al di là della nostra comprensione. Ma non sono le uniche due entità che compongono l’Uomo, anzi ce ne sono diverse ed ognuna ha un proprio scopo.
Per semplificare, l’Anima è rivestita dal corpo sottile (o corpo astrale), ed è essa che attiva e dà vita al corpo fisico, il quale è composto da un apparato fisico (formato dagli Elementi naturali: acqua, terra, fuoco, aria ed etere) ed uno psichico (il corpo sottile appunto), che è costituto dalla mente, dall’ego e dall’intelligenza. Il corpo sottile determina la personalità e registra le informazioni elaborando le esperienze, assimila le emozioni, insomma si comporta come una specie di computer che immagazzina ogni cosa, ed è per questo che alla morte il corpo fisico viene lasciato, mentre il corpo sottile segue l’Anima.
Se al momento della morte il nostro corpo sottile sarà affollato da pensieri materiali, da desideri materiali (la quantità determina anche il numero delle nostre prossime vite), allora saremo destinati ad occupare un altro involucro, ad “indossare un altro vestito”, mentre se nulla di “terreno” occuperà la nostra mente, significa che saremo pronti per tornare al Krishna (o Dio, Grande Spirito), e manterremo dunque la nostra forma spirituale, ricongiungendoci a Lui. Pertanto, sono i pensieri che si avranno al momento della morte che determineranno il corpo futuro.
In pratica, è come affrontiamo la morte a determinare il nostro passaggio, se il viaggio dell’Anima è compiuto, altrimenti trasmigrerà in un altro corpo e ricomincerà a viaggiare, in un nuovo ciclo di nascita e morte. E così continuerà, finché non si avrà più paura della morte, vivendola come un’esperienza di completamento, e perdendo la propria identificazione con la materia.
Semplicemente, dobbiamo comprendere che noi non siamo esseri umani che compiono un’esperienza spirituale, bensì degli esseri spirituali che compiono un’esperienza umana. Perché tu, non sei il tuo nome e il corpo che abiti, non è la tua identità ad essere immortale, è solo l’Anima ad essere eterna.
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