ATLANTIDE, l’incredibile scoperta nel Triangolo delle Bermuda
A 700 metri di profondità, nei pressi delle coste di Cuba fu rinvenuto nel 2001 un complesso di resti archeologici che fu immediatamente associato alla leggendaria città di Atlantide: attraverso le riprese di un robot sommergibile appartenente ad un gruppo di scienziati canadesi, si poté riprendere quella che una volta era stata una grande civiltà. La notizia, propagatasi soltanto nell’ottobre del 2012, non provenne da un portale di esoterismo né fu frutto di speculazioni, bensì fu divulgata dai grandi media di comunicazione e fece il giro del mondo.
Molti sostengono che il Governo degli Stati Uniti scoprì questa civiltà sommersa addirittura negli anni ’60, quando i suoi sottomarini incontrarono accidentalmente una struttura piramidale sui fondali, e che la occultò premeditatamente creando la Leggenda del Triangolo, in questa zona dell’Atlantico, per via della crisi missilistica di Cuba. Quindi, in teoria, la scoperta risale addirittura a quarant’anni prima, e pare che ancora vi sia un insabbiamento in atto, poiché gli studi sulla struttura non sono stati portati avanti, o comunque non resi noti al resto del mondo: forse nel 2012, vi è stata puramente una fuga di notizie…
Ad ogni modo, in base alle informazioni pervenute, oltre alle mura e vari monumenti rimasti in piedi, la struttura mostra ben quattro piramidi di cristallo, e risalirebbe al periodo preclassico della storia dell’America Centrale. Si tratta di una costruzione eretta da una civilizzazione avanzata, in quanto la Natura non potrebbe plasmare una struttura talmente simmetrica e lineare, e infatti si scorgono chiaramente dei segni architettonici appartenenti alla mano dell’uomo. Come le leggende dicono, il popolo di Atlantide, vissuto circa 10.000 anni fa, aveva il potere di controllare la Natura.
Il primo a parlare di Atlantide fu Platone, nel IV secolo avanti Cristo, ma la sua è più una leggenda legata ad Atene e alle idee politiche del filosofo. Secondo Platone, Atlantide era un’isola ubicata al di là delle Colonne d’Ercole (l’attuale Stretto di Gibilterra) che ospitava una potenza navale di gran rilevo, un’antichissima e ricca civiltà straordinariamente evoluta, vissuta intorno al 10.000 avanti Cristo, che doveva il suo nome ad Atlante, colui che governava l’isola. Ne era il re.
Atlante era figlio di Poseidone, Dio dei Mari, che reggeva il mondo sulle sue spalle (o Volta Celeste), una punizione inflittagli da Zeus, re degli Dèi, per essersi alleato con il padre, il Titano Crono, durante la lotta tra Titani e Dèi dell’Olimpo, dalla quale questi ultimi uscirono vincitori e spartendosi dunque il mondo (tra Zeus, Poseidone e Ade). Atlantide, sempre in base agli scritti di Platone, fu talmente potente da conquistare gran parte del mondo (conosciuto), tra Europa ed Africa, tuttavia fallì l’invasione di Atene (simbolo di rigore e sobrietà) e per questo fu inghiottita dalle acque per mano di Poseidone, in un’unica notte.
In pratica, il mito di Platone attribuisce questa decadenza alla cupidigia e alla corruzione degli uomini atlantoidei, i quali vennero puniti dagli Dèi tramite cataclisma. Tuttavia lo stesso Aristotele, suo allievo, non diede sufficiente credito a questa sorta di leggenda, ipotizzando che il suo maestro l’avesse soltanto sognata, e fatta anche scomparire, e solo per ingigantire la gloriosa supremazia atenea.
Pertanto, la storia di Atlantide fu inizialmente ritenuta una mera invenzione, quando ad un certo punto si cominciò invece a considerare il fatto come un evento storico realmente accaduto, attraversando tutte le correnti filosofiche e umanistiche dei secoli fino ad arrivare ai tempi nostri. Il mito di Atlantide è ancora considerato una concreta possibilità, in base ai ritrovamenti resi possibili dalle moderne tecnologie, dai satelliti e dalle apparecchiature sempre più sofisticate che hanno rinvenuto civiltà nascoste sul fondo degli oceani, come questa che, secondo alcuni, sarebbe proprio Atlantide, con le sue piramidi di cristallo, sede della sua sconfinata conoscenza.
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