La Bibbia è vera: inizia ad ammetterlo anche la Scienza
Ancor prima che lo confermasse, o scoprisse la Scienza, l’Universo con il Sole e la Terra erano stati descritti nella Bibbia, e precisamente nel Libro di Giobbe, in cui già 3.500 anni fa (Età del Bronzo), era specificato che la Terra aveva una forma sferica ed era sospesa nel nulla, e si parlava del suo viaggio intorno al Sole, che sorgeva e tramontava dando vita ai giorni e alle notti. Ma non è tutto, poiché riportava anche che all’interno della Terra c’era il fuoco, si parlava del ciclo dell’acqua, e di tutte quelle cose che, seppur sommariamente descritte, fanno parte delle moderne scoperte scientifiche.
Non tutti però credettero alla Bibbia finché, nel 1687, Newton non provò che la Terra fluttuava realmente nello Spazio, attraverso la Legge di Gravità. Prima che nascesse la Scienza, infatti, la Bibbia veniva considerata parte della mitologia, tant’è che neanche le antiche civiltà le avevano dato credito, dal punto di vista scientifico (o astronomico), sviluppando una personale teoria sulla composizione della Terra e del cielo, ivi compresi il Sole e l’Universo. Alcune addirittura credevano che la Terra fosse sostenuta da elefanti ed una gigantesca tartaruga.
Adesso, invece, con l’avvento della Scienza Spaziale, la Scienza stessa prova che la Bibbia è vera. Sono tutte cose trascritte nel Libro di Giobbe, che noi abbiamo scientificamente scoperto in tempi moderni, ben lontani da 3.500 anni fa, quando queste cose già si sapevano, e come si sapevano, questo resta un mistero. Anche in un versetto biblico di Isaia, risalente a 2700 anni fa, viene ribadito il concetto, affermando che Dio è seduto sul globo della Terra (testuali parole), “Egli distende i cieli come un velo e li dispiega come una tenda in cui abitarvi”.
Oltre a ciò, comunque, ci sono innumerevoli reperti archeologici che confermano le parole della Bibbia, luoghi citati che sono perfettamente coincidenti, ancora oggi. Dunque la Bibbia non ha puramente valenza religiosa ma anche storica, addirittura scientifica. Duemila anni prima della scoperta delle Americhe, essa già specificava che la Terra era tonda, eppure neanche la Chiesa le credé, ancora convinta che la Terra fosse piatta e poggiata sulle acque per miracolo divino, e che Dio sosteneva i quattro angoli della Terra tra le mani.
Questa concezione comunque è abbastanza remota, fa riferimento a teorie di natura poetica risalenti a pochi secoli dopo Cristo, quello che è certo è che la maggior parte della popolazione diceva che la Terra era piatta su imposizione della Chiesa. Ma, già dal VI secolo a.C., tra Pitagora e Aristotele, si teorizzava che la Terra fosse una sfera, e nel III secolo Eratostene ne misurò la circonferenza, quei calcoli che poi vennero usati da Cristoforo Colombo per intraprendere il suo viaggio verso le Indie.
Si dice che la Chiesa impose questa visione della forma della Terra proprio per non contraddire la Bibbia, ma probabilmente ciò derivò da una personale e canonica interpretazione della stessa. In effetti, la lingua biblica non è perfettamente decifrabile, a maggior ragione a quell’epoca in cui ci si affidava più al misticismo che alla descrizione dei fatti. Generalmente tutto veniva trasformato in favola, per incrementare la potenza assoluta di Dio, creatore e distruttore al tempo stesso, padrone del mondo e di tutte le anime che lo abitavano. Questo dimostra che le realtà storiche leggono i libri in maniera diversa, e che la verità emerge solo quando esiste libertà da preconcetti e convinzioni assolutistiche.
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