La Leggenda Romagnola del Lago della Ninfa sul Monte Cimone

Il Monte Cimone, che si erge in Emilia Romagna all’interno dell’Appennino Settentrionale (modenese), custodisce il celebre Lago della Ninfa che si trova a quota 1.500 metri, alle pendici del monte. Immerso nei boschi e nella magia della Natura, il Lago della Ninfa ancora ospita le anime dei due innamorati protagonisti della leggenda, che perirono per un amore impossibile. Il lago è una meraviglia delle riserve naturali di quei luoghi, una zona incontaminata circondata da verdi alberi e animaletti selvatici che saltellano liberi qua e là. Ad oggi è meta di escursionisti, amanti della Natura e coloro che praticano la pesca sportiva.

Secondo la leggenda, un giovane cacciatore, stanco del suo girovagare per boschi si arrestò sulle rive del lago ai piedi del Monte Cimone, per riposarsi e rinfrescarsi. D’un tratto, apparve sull’altra sponda la figura di una giovane e soave fanciulla, dagli occhi strepitosamente verdi. Il giovane se ne innamorò al primo sguardo e, quando ella scomparve lungo un sentiero, lui la inseguì ma invano.

Sulla strada, il giovane incontrò alcuni carbonai chiedendo sue notizie. Costoro lo diffidarono, spiegandogli che quella fanciulla fosse “la Ninfa che si pettina al sole”, una creatura malefica e che, chiunque si fosse innamorato di lei, sarebbe stato perduto per sempre. Il giovane ignorò tali avvisaglie e il giorno dopo tornò sulle rive del lago. Ed eccola ancora, che nella sua incantevole meraviglia la fanciulla apparve ma sempre in silenzio, scomparendo qualche istante dopo.

Un giorno, spossato da quel sottile gioco crudele, non potendone più il giovane le urlò il suo amore. A tale dichiarazione, la Ninfa intonò un sublime canto e, lanciando un sortilegio fece apparire un ponte di cristallo, invitandolo ad attraversarlo per raggiungerla. Il giovane non ci pensò un attimo, ma non appena fu a metà percorso il ponte si dissolse, e lui cadde nelle acque gelide del lago che gli procurarono la morte.

Si dice che la Ninfa morì con lui, gettandosi anch’ella nel lago, pentita e disperata, oppure altri sostengono che sia stata tramutata in roccia, come punizione del suo atto crudele. Da allora, di tanto in tanto, si possono scorgere fluttuare sullo specchio dell’acqua, due nuvolette vicine… forse gli Spiriti del cacciatore e della bella Ninfa del lago.

★ Testi originali di Video&Magie ©, data 29 agosto 2016

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