Thomas il “mammo”, il primo uomo incinto che partorì la piccola Susan
Dopo innumerevoli anni e studi per poter impiantare uteri artificiali, ora è possibile vivere una gravidanza anche per gli uomini. Non uomini comuni, però, perché è un privilegio riservato soltanto a quegli uomini che hanno iniziato un percorso per diventare donna, o viceversa.
Il primo caso registrato, infatti, è stato in Oregon (USA) ed è dell’hawaiano Thomas Beatie, il transgender all’epoca trentaquattrenne che fino al 2002 si chiamava all’anagrafe Tracy Lagondino. La sua prima figlia è stata chiamata Susan e nacque nel 2008, con un parto naturale, e da allora ha avuto altri due figli.
Dopo una serie di interventi e una lunga terapia ormonale, Tracy si è potuta trasformare in un uomo ma non ha comunque voluto rinunciare al piacere della maternità, dato che non si è fatta asportare chirurgicamente l’apparato riproduttivo. Eppure non è stato un “capriccio”, perché il tutto è nato dalla questione che la moglie Nancy non poteva avere altri figli (ne aveva avuti due in una precedente relazione). Quindi Thomas, con l’aiuto dell’inseminazione artificiale, ha interrotto la cura ormonale e ha tentato questa nuova via, “prestando” il suo utero all’ovulo fecondato della moglie.
Tuttavia, pare che non ci sia stata alcuna confusione dei ruoli, sono una famiglia assolutamente normale: Thomas è chiamato “papà” dai suoi figli, e la mamma è la mamma, anche se i due hanno divorziato e Thomas si è risposato con un’altra donna, pertanto qualche ripercussione c’è stata, se consideriamo la situazione inusuale che si sono ritrovati a vivere. Per assurdo, è probabile che avrebbe più funzionato se i genitori fossero entrambi stati dello stesso sesso.
Nel 2011 arrivò un altro caso anche in Italia, all’ospedale di Roma, in cui la piccola del primo “mammo” italiano fu chiamata Eva, un nome molto significativo, vista la situazione, e la notizia, che fu data da un quotidiano di prestigio, “Metro”, riportava che la bambina era nata senza complicazioni ed aveva un bel peso di quasi tre chili e mezzo. Come segnalava l’articolo, i genitori, Luca e Giorgio, non avevano potuto evitare di dimostrare la loro immensa felicità, e se una parte del mondo era stata felice per loro, dal versante religioso erano tuonati fulmini e saette, ritenendo il fatto “una profonda vergogna per l’umanità”. Si è però scoperto alla fine, che era puramente uno scherzo, infatti la pagina del quotidiano riportava l’anno 2031: era solo un articolo futuristico che gli stessi lettori del giornale avevano scritto.
Comunque, i dibattiti di origine etica e religiosa ci sono stati ugualmente, quando fu di Thomas, ma nulla ha fermato la Scienza né coloro che desiderano avere figli, pur non essendo delle coppie “regolari”. Dopo il pioniere Thomas, infatti, ci sono stati molti altri mammi all’opera, e se non ancora in Italia, ci sono diversi casi all’estero, di cui uno recente in Inghilterra.
Ora, non si vuole di certo disquisire sul desidero di avere figli, chi più chi meno lo prova almeno una volta nella vita, ma questa storia sembra un po’ un controsenso, perché se vuoi essere un uomo, e ti senti un uomo pur essendo una donna, bisognerebbe essere coerenti con la propria scelta e completare la “trasformazione”. Prendere un po’ dell’una e dell’altra parte sembra una questione di comodo, avere entrambe le cose senza così avere più un’identità.
Non si condanna la necessità di uniformare la propria fisicità al proprio essere e non si giudica nemmeno il bisogno di procreare, quanto piuttosto il metodo, perché essere uomini nel pieno senso della parola significa anche non avere il privilegio della maternità. Viene da sé che una crisi d’identità è assicurata, e probabilmente Thomas non starà bene neanche con la nuova moglie, dato che di fondo si sente completo, mamma e papà insieme, ed è difficile che qualcun altro possa fare le veci dell’una e dell’altro, essendo sue integrali prerogative.
★ Testi originali di Video&Magie ©, data 20 luglio 2016 ★