Riportata alla luce la tomba di Gesù a Gerusalemme
Nell’ottobre del 2016, dopo più di 200 anni la piccola cappella che ospita il Santo Sepolcro a Gerusalemme, detta anche “Basilica della Resurrezione”, è stata chiusa in occasione di un evento storico: la lastra di marmo che copriva la roccia che custodì il corpo di Gesù è stata rimossa. L’ultima volta che venne toccata fu nel 1555, e in tutta la Storia è stata spostata solo tre volte: questa è la terza.
L’evento si è consumato a porte chiuse, in presenza del Patriarca Ortodosso, accompagnato da una piccola delegazione di religiosi e scienziati, nonché i custodi eletti della Terra Santa, archeologi canonici, vescovi e sacerdoti cristiani, e le tre comunità religiose che vantano i diritti sulla Basilica, custodi ufficiali del Santo Sepolcro: il Patriarcato Ortodosso di Gerusalemme, l’Ordine Francescano e il Patriarcato Armeno. Un team scelto di esperti ha assolto il delicato compito, il quale è durato all’incirca 60 ore.
Dopo lo spostamento della lastra la cappella è stata riaperta per consentire l’accesso ai fedeli e i pellegrini, sistemando le impalcature in modo da lasciare libero il passaggio, una fortuna per chi può finalmente vedere la pietra tombale originale della risurrezione. Comunque, la ragione primaria per cui si è proceduti all’apertura della tomba, era perché l’Edicola costruita intorno al Santo Sepolcro era volta in condizioni di degrado, dopo secoli di terremoti ed incendi, e bisognava intervenire soprattutto per le infiltrazioni d’acqua che scendeva dalla cupola: contemporaneamente, si è voluto svolgere delle indagini sul Santo Sepolcro, anche per accertarne la veridicità. Ma attraverso analisi e tecniche non invasive, ovviamente, come gli ultrasuoni e i raggi X.
Le scoperte importanti di questa operazione sono la presenza di una lastra inferiore, sotto la lastra di marmo che funge da copertura, su cui è incisa una croce tipica del Patriarcato di Gerusalemme, ovvero con due linee orizzontali anziché una. Proprio sotto la lastra inferiore, si trova subito la roccia originaria del sepolcro, il banco su cui, secondo la tradizione Cristo è stato deposto. La lastra è spaccata a metà, e presumibilmente risale al tempo dei Crociati.
La posizione del banco e dei resti della roccia in cui fu scavata la tomba richiama alcuni passi dei Vangeli, che sono fonti preziose in tal senso. Se, quindi, gli studi scientifici ed archeologici in merito non saranno esaustivi sulla genesi della struttura e le indagini giungeranno ad un punto morto, sicuramente i riferimenti contenuti nei Vangeli potranno permettere di trovare analogie e delucidazioni. Ad ogni modo la varietà di detriti presenti intorno e dentro il sepolcro possono essere assai utili per ricostruire la Storia.
Ad esempio, nel Vangelo viene citata la piccolezza dell’apertura, che può essere osservata solo chinandosi, ed un sepolcro scavato nella roccia in cui nessuno era stato deposto, dove il Signore venne deposto per primo. Due elementi che, apparentemente, confermano che quella è realmente la tomba di Gesù, l’ultimo luogo in cui è stato deposto, prima di risorgere.
★ Testi originali di Video&Magie ©, data 2 febbraio 2017 ★